Siamo SWIPE
Siamo qui per combattere lo stigma attraverso il mutuo aiuto, lo scambio di risorse e l’informazione. Siamo qui per raccontare chi siamo e cosa vogliamo.
Siamo un’associazione di sex worker e alleatə, creata per supportare e sostenere i diritti delle persone che fanno sex work e per promuovere una cultura inclusiva, non giudicante e destigmatizzante.
Siamo SWIPE, una freccia in direzione del cambiamento.

SWIPE
sex worker intersectional peer education

Sex worker
Si riferisce a qualsiasi tipo di attività che prevede da un lato un servizio sessuale, dall’altro una retribuzione economica. Si tratta di un termine ombrello che racchiude molteplici tipologie di lavori sessuali.

Intersectional
Ci identifichiamo nel femminismo intersezionale, combattiamo attivamente contro tutte le discriminazioni e violenze basate sull’identità di genere, l’orientamento sessuale, la razza, la religione, la classe sociale, la (dis)abilità, la forma fisica, lo status migratorio.

Peer Education
La “peer education” è una strategia educativa che si basa su trasmissione, scambio e condivisione di informazioni, valori ed esperienze tra persone che appartengono allo stesso
gruppo sociale.
Siamo escort, dominatorə, cammer, venditorə di mutandine, street worker, operatorə di telefonate erotiche, adult performer, accompagnatorə, creatorə di contenuti erotici. Siamo donne, queer, trans, uomini, disabili, neurodiversə, migranti:
il trans-femminismo intersezionale ci unisce.
Conosci sicuramente almeno una di noi, anche se non lo sai. Siamo accanto a te sull’autobus, in fila alla posta, nell’appartamento accanto o nella folla urlante di una manifestazione.

I nostri obiettivi:
-
Promuovere la solidarietà e la cooperazione tra sex worker, con particolare riguardo al contesto italiano.
La situazione legislativa e la conseguente applicazione giudiziaria – per cui la cooperazione tra sex worker è perseguibile – hanno ostacolato la condivisione di informazioni e la formazione di una comunità, privandoci di una componente essenziale della vita lavorativa ed associativa, isolandoci, alienandoci ed alimentando la diffidenza e la mignottarchia*.
(*Whorearchy – gerarchia interna ed esterna nell’industria del sesso che rende alcuni lavori più più stigmatizzanti di altri e altri più accettabili).
2.
Rivendicare e sostenere i diritti
di chi fa sex work.
Rivendicare e sostenere i diritti di chi fa sex work in termini di salute e sicurezza fisica, finanziaria, abitativa, lavorativa, genitoriale, mentale e sessuale.
Il lavoro sessuale è lavoro, e va riconosciuto come tale.
3.
Gettare le basi culturali, all’interno e all’esterno dell’associazione, per lavorare a una proposta di legge sulla decriminalizzazione del lavoro sessuale.
Attraverso momenti di formazione e tavoli di confronto, vogliamo gettare le basi culturali all’interno e all’esterno dell’associazione, per produrre una proposta di legge basata sulla decriminalizzazione del lavoro sessuale.
4.
Combattere lo stigma in tutte le sue forme:
Dallo stigma interiorizzato a quello sociale, passando per quello istituzionale. Crediamo nella solidarietà tra sex worker e nell’(in)formazione come mezzo di destigmatizzazione e cambiamento.