La schwa e il linguaggio inclusivo
l'avvento di un linguaggio non discriminatorioPerchè inclusione
L’utilizzo di un linguaggio non discriminatorio e dunque inclusivo è di vitale importanza per garantire rispetto, empatia e parità.
Le dimensioni della diversità della lingua sono molteplici e includono tutte le categorie dell’identità delle persone: età, nazionalità, sessualità, religione, e via discorrendo. Per cui, il termine “diversità” nel linguaggio inclusivo significa la riduzione della discriminazione e l’inclusione di tutte le persone senza alcuna distinzione.
Prendiamo ad esempio i termini “invalidə”, “handicappatə”, “portatorə di handicap” etc. Queste parole sono del tutto discriminatorie e prive di rispetto per la persona. L’espressione più corretta in questo caso è “persona con disabilità”: il focus della parola è su “persona”, proprio perché è la persona a stare al primo posto. Questa indicazione è fondamentale e si trova nella “Convenzione Internazionale sui diritti delle persone con disabilità” (New York, 25 agosto 2006, ratificata, e quindi legge, dallo Stato Italiano).
Linguaggio e genere
Un altro aspetto di particolare importanza è l’utilizzo di un linguaggio rispettoso verso le persone trans: una donna trans (male to female), un uomo trans (female to male), e rispettivi pronomi. “I trans” viene utilizzato di solito per indicare le donne trans in modo dispregiativo, quando si parla sia di uomini che di donne è meglio dire “persone trans”. A volte si dice “una trans” ma questo utilizzo è scorretto: “trans” è un aggettivo e non è né un nome, né un genere: “una donna/persona” + “trans” se necessario al discorso. Se non è necessario al discorso dire che una persona è trans, non dirlo.
É difficile uscire dalla mentalità binaria in cui ci cresce la società, ma un’altra cosa da non dimenticare è che la transizione non ha un “arrivo”/”destinazione”: l’operazione di riassegnazione non è una destinazione obbligata e nemmeno un significante dell’identità delle persone. Non sono i nostri genitali a definire le nostre identità, che siano cis, trans o non binari. Ed é una questione estremamente personale su cui non ci si informa.

Per quanto riguarda la questione di genere, parliamo di un argomento di sfida dal punto di vista linguistico. Nella lingua italiana (prettamente patriarcale), il genere è radicato anche a livello grammaticale.
La tendenza, con il passare del tempo, è stata sempre di più quella di inserire termini ambigenere, singolare collettivo e forme al plurale. Ad esempio: responsabile del progetto; i e le responsabili del progetto. L’italiano fa ricorso anche all’utilizzo delle forme del passivo e non personalizzate. Una forma di esempio del passivo è: il negozio è aperto dalle-alle ore. Invece che: la/il proprietaria/o apre il negozio dalle-alle ore. Per quanto riguarda le forme non personalizzate possiamo leggere questo esempio: la Direzione dell’Istituto, anziché Direttore o Direttrice dell’Istituto.

Sfidare lo status quo
La visibilità di genere invece è correlata solo al genere M/F ed è utilizzata per evitare l’uso generico del maschile quando non vi è la forma neutra. Viene poi utilizzato lo sdoppiamento integrale in ordine alfabetico durante una lista. Questo permette di non prediligere un genere rispetto ad un altro. Esempio: i collaboratori e le collaboratrici, le colleghe e i colleghi.
Tutte queste regole grammaticali, però, non sono inclusive in quanto non tengono conto delle persone non binarie.
E di questo se ne parlava già negli anni ’80, quando la saggista e linguista Alma Sabatini scrisse “Il sessismo nella lingua italiana”. Nel 1986, infatti, la Commissione Nazionale per la parità e le pari opportunità tra donna e uomo le affidò la cura delle linee guida rivolte alle scuole e all’editoria scolastica per proporre l’eliminazione degli stereotipi di genere dal linguaggio corrente.
Su questa necessità si fonda l’utilizzo dello schwa, proposto dalla linguista Vera Gheno. Lo schwa “ə” è un simbolo e suono senza tono, già presente nell’inglese moderno e utilizzato da decenni dai linguisti. È presente nell’alfabeto fonetico internazionale, quello che codifica i suoni di tutte le lingue del mondo. Lo schwa viene posizionato al centro dello schema vocalico:

Come si utilizza lo schwa nella lingua italiana
Lo schwa /ə/ diventa una vocale vera e propria che sostituisce le desinenze di nomi e aggettivi al singolare (-a/-o).
Ad esempio: unə sex worker
Lo schwa lungo /3/, invece, è la vocale che può sostituire la desinenza al plurale.
Ad esempio: tuttз lз sex worker

fonte: italianoinclusivo.it
Come si pronuncia la schwa
La schwa, anche se di primo acchito non sembrerebbe, è molto semplice da pronunciare.
Di seguito trovi un video informativo che spiega in modo semplice come pronunciare questa vocale:
Trovare la schwa sulla tastiera
Ci sono diversi modi per inserire lo schwa sia nella forma singolare ə che nella forma plurale 3.
La combinazione di tasti però dipende dal sistema operativo che stai usando.
Sistema operativo: Windows
Se usi Windows puoi usare la funzione “clipboard” per salvare la schwa: clicca sul tasto con la bandierina di Windows e contemporaneamente sul tasto V (logo Windows + V) e ti comparirà questa funzione, che ti permette di visualizzare tutti i brani di testo che hai copiato e incollato recentemente. Copia i simboli ə e 3 da qui o da Wikipedia, clicca su Windows logo + V, clicca su trei puntini, e poi su “pin” o “fissa in alto” in modo che i simboli siano disponibili ogni volta che clicchi su simbolo windows+V.


Sistema operativo: Mac
Se utilizzi un Mac puoi salvare lo schwa tra i tuoi simboli preferiti.
Apri la tavola Emoji e Simboli dalle impostazioni della tastiera:

1. Apri la tavola Emoji e Simboli dalle impostazioni della tastiera:

2. Poi cerchi schwa:
Oppure puoi creare una scorciatoia da tastiera usando le preferenze di sistema del Mac:
Preferenze del sistema > Tastiera > Testo > +
Facendo clic sul segno più, puoi scegliere la combinazione di tasti che il Mac tradurrà con ə:

Sistema operativo: Android
Per quanto riguarda l’Android basta utilizzare la tastiera integrata. Trovi lo schwa premendo a lungo sul tasto e.
In alternativa, con una tastiera Swiftkey, scaricabile da Google Play, puoi salvare il simbolo ə e richiamarlo con una combinazione di tasti mentre scrivi.
Altri metodi:
Per una panoramica delle altre scorciatoie per Windows e iOs puoi fare riferimento alla sezione Strumenti del sito Italiano Inclusivo.